Se non lasciate, non vale

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Da ieri esiste un partito in più nella galassia politica italiana, chiamato - nome presumiamo provvisorio, vista la sua enorme banalità - Nuovo CentroDestraQuesto soggetto è nato, come tutti sanno, dalla mancata adesione di una parte del vecchio gruppo dirigente PDL a Forza Italia 2.0., ovvero il nuovo soggetto politico voluto da Silvio Berlusconi.

Personalmente, già diversi mesi ebbi modo di esprimere forti perplessità riguardo alla opportunità di questa operazione del Cav. Non mi sembrava molto serio ricreare in provetta un partito nato vent'anni fa e poi chiuso formalmente nel 2009. Una cosa del genere è tollerabile solo visto il pantano del panorama politico italiano attuale, perché in qualunque altro Paese occidentale sarebbe incredibile anche solo a dirsi. Ma tant'è.

Ciò detto quindi, seppure la creazione di questo Nuovo CentroDestra potrebbe essere giustificabile da un punto di vista politico, non lo è nel momento in cui i protagonisti del nuovo soggetto sono Alfano ed altri quattro ministri ascesi a tale rango esclusivamente grazie a Silvio Berlusconi, alla carriera fatta negli anni alla di lui ombra e, last but not least, alla rimonta ottenuta dal Cav alle ultime elezioni, allorquando solo grazie a lui il centrodestra è riuscito a passare dal nulla della precedente gestione Alfano ad un risultato complessivamente negativo, ma non disastroso, tale comunque da impedire la vittoria della coalizione PD-SEL (anche nella variante comprensiva del Nonno Mario) e costringere, nei mesi successivi, il PD ad un governo di coalizione, vista l'indisponibilità del M5S.

Insomma, diciamo le cose come stanno: il quintetto è asceso al governo grazie a Silvio Berlusconi e se esiste in quel ruolo è solo grazie a lui. Queste cinque persone non possono rimanere lì dove sono nel momento in cui B. toglie la fiducia all'esecutivo, fondamentalmente per due ragioni.

La prima è di ordine, oserei dire, morale. Sarà pur vero, forse, che la politica non è fatta di riconoscenza e non conosce lealtà e/o tradimenti, ma delle persone che hanno un ruolo solo grazie all'intervento di un soggetto terzo, non possono, di fronte alla coscienza propria e a quella dell'opinione pubblica, tirare dritto come se niente fosse nel momento in cui questo soggetto terzo chiede loro un passo indietro. Se l'abbraccio di B. stava loro troppo stretto, dovevano pensarci prima di accettare la poltrona di ministro: accettandola, hanno anche accettato di stargli vicino nella buona e nella cattiva sorte, sganciarsi ora è slealtà, e a nulla valgono gli appelli in nome dell'Italia, dello spread e della stabilità: fanno semplicemente ridere.

Oltre a questa ragione, ci sono poi questioni politiche che rendono onestamente doverose queste dimissioni. I cinque posti da ministro (e non di poco conto) li hanno avuti grazie ai 30 senatori e ai 27 deputati del neonato Nuovo CentroDestra? Decisamente no: il loro peso nel Governo è tale perché ponderato sulla forza numerica di quelli che erano i gruppi del PDL alla Camera e al Senato. Dal che ne consegue che attualmente Nuovo CentroDestra è oggettivamente sovrarappresentato nell'Esecutivo. Questo è un problema politico di cui credo anche Letta presto si renderà conto, soprattutto nel momento in cui Monti verrà probabilmente a bussare alla porta, avendo già perso il Ministro della Difesa (il buon Mauro ha lasciato Scelta Civica) e a breve, probabilmente, perderà anche il Ministro della Giustizia (a causa della vicenda Cancellieri), ritrovandosi quindi senza nessun vero ministro al Governo (i ministri senza portafoglio, ovvero senza ministero, non fanno testo).

Tutto ciò premesso, se Alfano e i suoi puntano ad avere una minima credibilità politica si dimettano e anche subito. Non facciano come Fini che si è tenuto stretto il posto da presidente della Camera, avuto sempre grazie a B., finché ha potuto: si è visto che queste strategie di piccola cassa non portano fortuna. Lascino quella poltrona che oggettivamente non gli spetta, accettino un rimpasto che li ri-dimensioni per quello che valgono ora e inizino il loro percorso politico poggiando su basi giuste, di correttezza personale e politica. Solo così potranno sperare di avere giusta credibilità. Viceversa, il sospetto che questa manovra per l'Italia sia solo un modo per difendere la propria poltrona, sarà troppo forte da non compromettere la serietà dell'intera operazione e, in definitiva, strozzare sul nascere questo Nuovo CentroDestra.